L’antropometria è la scienza che si occupa delle misure del corpo umano, infatti mediante la rilevazione del peso corporeo e dell’altezza è possibile calcolare il BMI , Body Mass Index, ossia l’indice di massa corporea, parametro biomedico in buona correlazione con l’accumulo di tessuto adiposo.
Il BMI è stato correlato con diverse patologie metaboliche, infatti nel 2009 la rivista scientifica Britannica “The Lancet” ha pubblicato in un articolo, un grafico in cui è mostrata la correlazione tra la diminuzione della vita in anni con l’indice di massa corporea:
Come è possibile vedere dal grafico il rischio di sviluppare una patologia aumenta sia per valori troppo bassi del BMI, cioè <18Kg/m2 sia per valori troppo elevati di quest’ultimo, ossia >28Kg/m2
È considerato “normale” un BMI compreso tra 18,5 e 24,9.
Attraverso la misurazione della circonferenza fianchi e dell’altezza del paziente è possibile invece identificare il BAI ossia il Body Adiposity Index o indice di adiposità corporea per una valutazione della massa adiposa del paziente.
La Plicometria invece è un sistema piuttosto diffuso per stimare la composizione corporea; il termine plica indica lo spessore delle nostre così dette “pieghe” costituite da tessuto adiposo sottocutaneo profondo, superficiale e cute.
Nel mio studio per la valutazione dello spessore delle pliche cutanee è utilizzato il plicometro meccanico GIMA Professionale, strumento di alta precisione per la misurazione dello spessore di grasso sottocutaneo e per la valutazione del grasso totale nel paziente.
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